S’Elighe Entosu e il territorio di Usini
Il Progetto è stato avviato nel 2005 nell’ambito di una collaborazione tra l’Università di Sassari e l’Amministrazione comunale di Usini, la quale allo scopo di promuovere e valorizzare il patrimonio culturale del suo territorio, ha finanziato una ricerca pluriennale, affidandone il coordinamento a Maria Grazia Melis. Grazie a questa collaborazione si sono conseguite le finalità comuni di ricerca e valorizzazione del patrimonio archeologico, che è una risorsa per lo sviluppo sostenibile della società. La ricerca scientifica, fase indispensabile alla comprensione del patrimonio culturale, si è sviluppata parallelamente alle attività di valorizzazione e promozione, secondo un modello condiviso che integra la ricerca sul campo e le attività di archeologia pubblica, con il coinvolgimento della comunità e del mondo accademico locale e internazionale. L’attenzione scientifica per il complesso di S’Elighe Entosu ha condotto al risultato più importante: l’avvio del processo di valorizzazione dell’area archeologica di S’Elighe Entosu, che è diventata punto di riferimento della comunità locale e attrazione a livello internazionale nell’ambito di un turismo sostenibile non stagionale, basato sulla valorizzazione del patrimonio culturale, eno-gastronomico e paesaggistico.
Per la realizzazione del progetto scientifico è stata creata un’èquipe interdisciplinare, con la collaborazione di specialisti apaprtenenti a istituti di ricerca nazionali e internazionali. Obiettivo è la ricostruzione del quadro ambientale e socio-economico dei gruppi umani che frequentarono a partire dalle fasi preistoriche il territorio che gravita intorno alla necropoli a domus de janas di S’Elighe Entosu. L’interesse dei ricercatori coinvolti si è quindi esteso a tutto il territorio ed al suo inquadramento ad una scala più ampia, che supera i confini comunali. I principali strumenti utilizzati nell’indagine sono lo scavo archeologico della necropoli e la ricognizione sistematica. Il primo, ancora non ultimato, ha consentito di ricostruire in parte la sequenza di frequentazione e uso della necropoli preistorica. Ha inoltre evidenziato l’esistenza di una necropoli romana. Lo studio dei monumenti nel loro territorio, condotto attraverso un approccio interdisciplinare, integra diversi aspetti, coordinati tra loro: la caratterizzazione delle risorse naturali (affioramenti di selce, formazioni geologiche, dinamiche sedimentare e ambiente naturale), le ricognizioni archeologiche di ampie superfici, che permettono di arricchire notevolmente la carta archeologica, lo studio tecnologico dei materiali e l’analisi delle provenienze delle materie prime. Queste attività permettono di migliorare la conoscenza dei modi di occupazione del territorio secondo le linee guida dei metodi dell’archeologia regionale e della geografia umana.
Il censimento dei siti è stato integrato nel 2010 ai fini dell’adeguamento del Piano Urbanistico Comunale a Piano Paesaggistico Regionale e l’analisi territoriale è stata approfondita ulteriormente a partire dal 2019 nel settore nord-occidentale del territorio usinese, in relazione all’uso delle numerose cavità naturali, in particolare nelle località di Tanarighes e Tomestighes .
L’analisi della produzione artigianale, portata avanti con un approccio integrato morfologico, tecnologico e funzionale ha contribuito a meglio definire la sequenza crono-culturale di funzionamento della necropoli, frequentata dal Neolitico finale all'età contemporanea, nelle fasi Ozieri I, Ozieri II, Monte Claro, Campaniforme, età del Bronzo, età del Ferro, età punica e romana.
I risultati delle ricerche sono stati pubblicati in numerosi articoli scientifici e tre monografie:
MELIS M. G. 2010, a cura di, Usini. Ricostruire il passato. Una ricerca internazionale a S’Elighe Entosu, Sassari, Carlo Delfino editore, 312 p.
MELIS M. G. 2016, a cura di, Usini. Nuove ricerche a S’Elighe Entosu, Quaderni del LaPArS 2.
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MELIS M. G. 2023, a cura di, Usini. Ricostruire il passato. Venti anni di ricerche archeologiche, Quaderni del LaPArS 5
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